THE PALM, DUBAI

Tra le ideazioni più bizzarre della recente ingegneria su territorio reclamato al mare, la Palm Jumeirah di Dubai, l’isola artificiale più vasta al mondo, visibile persino dallo spazio, è parte di un progetto che prevede tre strutture a forma di palma protendersi nel Golfo Persico (le altre sono ancora in progettazione/costruzione). Un’audace visione che al momento della sua nascita, nel 2001, pareva fantascienza. Ma oggi la Palm Jumeirah, concepita da HHCP Architects in sabbia e roccia, è pura realtà, ormai parte dell’immagine di Dubai come il Burj Al Arab, l’albergo-nave, o il Burj Khalifa, il grattacielo più alto al mondo. E in pieno Dubai style dispiega lo stesso mix esagerato di lussuose ville, resort megagalattici e parchi di divertimento che caratterizza la topografia dell’emirato. La si raggiunge con l’avveniristica monorail, il trenino sospeso che collega la terraferma all’apice dell’isola. A fianco corre la Golden Mile, arteria a sei corsie dove rombano Maserati e Ferrari, che solca il “tronco” dell’isola, su cui si affacciano complessi residenziali color sabbia. Da qui si diramano le “fronde”, bracci di arena punteggiati da ville milionarie, tutte con spiaggia privata. La monorail termina ad Atlantis, il più vasto complesso alberghiero e di intrattenimento di Dubai, che domina l’isola. Situato all’apice dell’anello di terra che incapsula la Palm Jumeirah come un frangi onda, il grandioso resort è la quintessenza di Dubai. Ventitré ristoranti e lounge rappresentano le tradizioni culinarie del pianeta: uno è sottomarino, come alcune suite, accessoriate da butler privati. Nell’acquario, chiaramente il più vasto del Medio Oriente, si può nuotare con gli squali. Interagire con i delfini è invece possibile nella Dolphin Bay. C’è uno sconfinato waterpark e un labirinto sotterraneo (fantasiosa ricostruzione del regno di Atlantide) popolato da creature marine. Il modo migliore per apprezzare la mole del resort? Dall’elicottero, perché offre il perfetto colpo d’occhio sulla silhouette della Palma che, come Dubai, è ancora un cantiere a cielo aperto. In costruzione: centri commerciali, megaparcheggi e resort pentastellati, ad aggiungersi a quelli deluxe che già occupano l’isola. Fra i più esclusivi il Fairmont The Palm, alla base della Palma e affacciato su due chilometri di spiaggia (manmade, ovvio) con vista sullo skyline di Dubai Marina. Marmi, fontane, giochi d’acqua, intricate partiture: il progetto di DSA Architects rievoca i misteri della tradizionale domus
araba. Il resort è il luogo migliore per osservare la società locale che qui assapora cucine gourmet internazionali; e si gode il riposo balneare, con contorno di palmeti, sabbia finissima, acqua cristallina. Il tutto a un passo dalla congestionata metropoli: non per nulla l’isola è una delle residenze preferite di chi vive nell’emirato. Solo che qui, fino a pochi anni fa, non c’era nulla. È tutto artificiale. D’altronde siamo a Dubai.