TBILISI

Dici Tbilisi, e nonostante il nome impronunciabile c’e’ caso che il tuo interlocutore, specialmente se under 40, ci sia stato. C’e’ un in innegabile fermento attorno alla capitale della Georgia, l’ex stato sovietico incastonato, in bilico fra oriente e occidente, fra il mar Nero, la Russia, la Turchia, l’Armenia e l’Azerbaijan. Sara’ perche’ alcuni nativi della capitale, come lo stilista Demna Gvasalia, direttore artistico di Balenciaga, stanno ispirando l’universo fashion; e artisti come Eter Chkadua, Andro Wekua e Levan Mindashvili espongono nelle gallerie di Londra o di New York. O perche’ la scena creativa sperimentale ha gia’ fatto paragonare Tblisi a “una nuova Berlino”. O per la sua architettura, un affascinante caledoscopio visivo che mixa palazzi art nouveau a edifici di brutalismo sovietico chiese bizantine e strutture neo-moresche. Poiche’ in questa nazione giovane (gia’ parte della via della seta), da cui sono passati dai persiani ai mongoli fino ai russi, il mix di culture e’ la norma e la reinvenzione e’ nel DNA. E la esplosione di vitalita’ post-indipendenza e’ ora palpabile. “C’e’ una forte energia qui oggi. Abbiamo tanto da sviluppare. E il mondo si muove a gran velocita’: dobbiamo correre per stare al passo “ci dice Oto Berishvili, direttore marketing di Rooms, il design hotel dal concept innovativo che ha portato in citta’ una ventata di cosmopolitan cool. Quartier generale per ogni happening cittadino (fra gli ospiti recenti dallo chef Anthony Bourdain a Sophia Loren), l’hotel, con una collezione di opere di artisti georgiani contemporanei, e’ l’epicentro della scena artistica. Una scena ancora giovane, amorfa. “E’ caotica, ma molto interessante: si esprime con mezzi che vanno dalla performance all’animazione al manga fino ai graffiti” ci dice Irena Popiashvili, che 3 anni fa e’ tornata qui da New York dove dirigeva la propria galleria, per fondare Window Project: un progetto pop-up che installa in vetrine inutilizzzate della citta’ opere di giovani artisti georgiani sconsciuti. Il concept ha il suo spazio espositivo in un palazzo delabre’ della monumentale Rustaveli Avenue: dove si possono ammirare, su appuntamento, lavori di talenti locali in erba (Tel +995 599331157). “La nuova generazione possiede una forte energia creativa” conferma Nestan Nijaradze, fondatrice del Tbilisi Photo Festival , uno degli eventi piu’ interessanti del calendario culturale della citta’. “Tbilsi e’ da sempre il centro intellettuale della regione: alla fine del 19 esimo secolo, con una sofisticata vita artistica, era “la Parigi del Caucaso. Oggi, dopo l’apertura all’occidente, abbiamo riscoperto la nostra tradizione e siamo in procinto di ridefinirla.” Il Festival e’ piattaforma per i fotografi emergenti della regione (da scoprire anche nella Gallery Container di Radiani Street). Tema della prossima edizione: “Cosa e’ la Russia oggi”. Atmosfere molto now anche all’appena inaugurata Fabrika, una ex fabbrica di tessuti dello storico quartiere di Chugureti oggi in via di restauro, trasformata in un ostello con una marcia in piu’: sara’ il hub creativo della zona, con studi di artisti, laboratori di DJ e VJ e musica sperimentale, spazi di co-working, un vintage store, caffe’ a tema fra cui uno vegano, e una scuola di yoga. Ambiente ad alta densita’ di creativita’ anche da Moda Moda, un caffe’/store dove si sorseggia una classica limonata georgiana, ammirando pezzi di giovani fashion designer locali e, alle pareti, opere di giovani artisti della regione. Vento di nuovo anche nella scena culinaria, con locali a proporre la tradizionale cucina nazionale (dalle infulenze arabe, turche ed asiatiche) rivisitata in modo inventivo. Con in testa quelli della chef Tekaba Cachechiladze: come Culinarium Khasheria, dove i piatti, divisi in categorie come Cura per il Hangover e Comfort Food, sono annaffiati da vini georgiani fermentati in modo tradizionale nei qvevri, anfore di terracotta. Non solo innovazione, pero’: Tbilisi e’ anche luogo di suggestive atmosfer d’antan. Da respirare nelle stradine acciottolate della citta’ vecchia, dove sotto le case in tradizionale architettura georgiana dagli intricati balconi in legno, vecchine in total black vendono le alucha, le prugne locali. E dove ci si sede all’aperto in caffe’ de charme come il vegetariano Leila dalle atmosfere orientaleggianti, o il Gabriadze Cafe’ annesso al teatro delle marionette. Mood vintage anche al mercato delle pulci del Dry Bridge: dove distinte signore offrono l’argenteria di casa accanto a venditori di pugnali e memorabilia sovietica. O da Samoseli Pirveli, dove su ordinazione, ci si puo’ far confezionare un abito tradizionale georgiano; come il chokha, un mantello adornato da porta cartucce (da caccia), indossato ancora dagli uomini nelle cerimonie. La sera si fa bar-hopping in vie come l’Akhvlediani Street costellate da pub che offrono musica dal vivo; o ci si ritrova in locali trendy come il Lolita Bistrot & Lounge – mood casual e cibo farm to table- che la notte diventa il party place per eccellenza. O si esplora la scena della musica elettronica, qui un vero culto, in templi come il Basiani Club, dove si balla fino alle prime ore del mattino ai ritmi dei migliori dj internazionali. E ci si sente davvero in una nuova Berlino. Ma davvero unica. Perche’ la formula di Tblisi e’ irripetibile.