WEST KOWLOON CULTURAL DISTRICT – HONG KONG

Una cittadella dell’arte e della cultura dentro Hong Kong, la città-stato, anzi la “regione speciale” della Repubblica Popolare Cinese. Sarà il West Kowloon cultural district, il più vasto progetto culturale mai concepito dal governo della “città verticale”. Che riconvertirà quaranta ettari tolti al mare, nel promontorio di Kowloon, in una zona a bassa densità abitativa ma ad alto tasso di creatività. Diciassette istituzioni culturali e 30mila metri quadrati dedicati all’istruzione artistica daranno le ali al talento locale. Tra i quattro futuri musei c’è anche M+, museo di arte contemporanea cinese il cui direttore sarà Lars Nittve, già al vertice della Tate Modern, che promette di essere il più significativo della regione (lo svizzero Uli Sigg ha già donato la sua collezione valutata 163 milioni di dollari). Il Xiqu centre sarà invece dedicato all’opera cinese. In progetto anche un’arena da 15mila posti con un centro esposizioni incorporato nel sottosuolo, e altre istituzioni culturali. E poi anfiteatri, piazze, hotel, negozi, ristoranti, una promenade di due chilometri con vista spettacolare sulla Hong Kong Island. Un progetto ambizioso, la cui realizzazione è affidata allo studio Foster + Partners, vincitori del bando governativo, che con il loro “City park” hanno sbaragliato la concorrenza capitanata da Oma di Rem Koolhaas. Il masterplan di Sir Norman «mirato a ricreare il dna di Hong Kong», sarà a emissioni zero, grazie a un design low-energy,
un sistema integrato di costruzioni ad alta efficienza e basso consumo energetico e di riciclo dei rifiuti e delle acque, e impianti di energia solare e eolica. Il traffico sarà underground, grazie a una metropolitana cui si accede dai maggiori punti di interesse: in superficie pedoni e ciclisti scorrazzeranno liberi fra strade fittamente alberate, e nei due parchi, di cui il maggiore di ventitré ettari, sarà il cuore pulsante del nuovo distretto. In attesa dell’inizio dei lavori, che cominceranno quest’anno e si concluderanno nel 2026, la location è già oggi tutt’altro che inerte: pop-up shows, concerti e mostre itineranti regalano un assaggio della creatività a venire. «Abbiamo disegnato il setting ideale per un quartiere culturale che esprima le speranze e le aspirazioni di Hong Kong», ha affermato Spencer de Grey, head of design dello studio Foster + Partners. «Sarà la più straordinaria destinazione internazionale: un nuovo landmark sulla mappa culturale del mondo».