TRANCOSO

La St.Tropez degli anni d’oro, la Ibiza pre-Easyjet, la St.Barts del Brasile. I paragoni per Trancoso si sprecano. Ma per scoprire gli ingredienti del cocktail esclusivo che rende questo paesino di pescatori dello stato di Bahia meta irresistible per il jet set internazionale (Leonardo di Caprio, Matt Damon, Naomi Campbell, e Gisele Bundchen sono fra gli aficionados) dove in alta stagione convergono da finanzieri di Sao Paolo a aristo-chic europei fino a principi arabi con al seguito un nugolo di guardie del corpo, bisogna trascorrere qualche giorno nelle stradine sterrate, all’ombra delle amendoeiras, dei flamboyant, degli alberi del pane. Possibilmente in compagnia di Wilbert Das, gia’ direttore creativo della Diesel, e ambasciatore informale del hip brand che e’ oggi Trancoso: una destinazione intatta dai Seventies, quando la scoprirono gli hippies, e per arrivarci c’era solo una trazzera. “Trancoso ti fa star bene” dice Das. “La natura lussureggiante, la gente solare, la musica sensuale, le spiagge incontaminate…Non esistono grandi strutture, grazie a valide leggi ambientali, solo pousadas gestite con passione. “ Come Uxua, il boutique hotel che Das ha aperto qui nel 2009: casette rustic-chic dal minimalismo tropicale immerse in un giardino esotico, che grazie alla atmosfera cool e decontracte’, sono il rifugio preferito di fashion & music people come Kate Moss, Mario Testino, Riccardo Tisci e Solange Knowles, la sorella di Beyonce’ (ma Beyonce’ e Jay Z, e Will Smith & signora affittano ville a bordo mare nascoste nella foresta atlantica). Un sito che offre una buona varieta’ di soluzioni abitative a Trancoso e nella zona circostante e’ Bahia Homes (www.bahiahomes.com.br). Ma e’ Uxua la location ideale per vivere la vera Trancoso: si affaccia sul Quadrado, la esplanade erbosa che e’ il cuore pulsante del villaggio. La crearono alla fine del ‘500 i Gesuiti; approdati al seguito dei conquistadores Portoghesi, sperando di convertire gli indios Pataxo’ (ma gli indios rimasero nella foresta, vicino alle loro piantagioni di mango, papaya, e caffe’). Trancoso entra nel radar dei jetsetters nel 2000, con l’inaugurazione della supestrada da Porto Seguro, su cui sfreccio’ subito la elite brasiliana portando con se’ i grandi investimenti. Oggi una delle casette del Quadrado costa mezzo milione di euro. La piazza ospita ristoranti, bar e boutiques, ma anche abitazioni di famiglie locali. Perche’ nonostante il glamour Trancoso e’ ancora reale. La parola d’ordine? Understatement. A partire dalla uniforme locale: shorts, infradito e poco piu’. Ci si adatta subito ai ritmi ovattati del luogo. Di giorno si vive sulle spiagge, dove si puo’ camminare senza incontrare un anima. Le piu’ vicine sono la Coqueiros, la Nativos, e la Rio do Trancoso, ben attrezzata di beach bar. Il piu’ blasonato? L’Uxua Beach Lounge, dove, nonstante le attivita’ a disposizione (surf, kitesurf, canoa, cavalcate sul bagnasciuga) si adotta il relax totale, coadiuvato da una caipirinha o caipivodka, e da specialita’ come seviche di polpo o spiedini di scampi. Al tramonto, la scena si sposta sul Quadrado, dove come su un set, le luci si accendono, e ha inizio la movida (tutto apre alle 17). Ma una movida soft, magica. La illuminazione e’ affidata a lampioni e candele. La colonna sonora? Le note carezzevoli, dal vivo, della bossa nova e della musica popolare brasiliana. Sul prato si gioca a calcio e ci si allena con la capoiera. Ma lo sport preferito e’ lo shopping. Da Divino’s Trancoso, ad esempio, una miniera di oggetti di arredamento e di design e una piccola selezione di pezzi fashion, tutti made in Brazil. Mentre Cheia de Graças, della artista Laila Assef, e’ un colorato bazaar di curiosa oggettistica da tutto il mondo che va dal kitsch all’iper-raffinato. T-shirt e capi casual/cool da Osklen, il marchio del designer surfista Oskar Metsavath. Mentre per delicatessen gourmet l’inidirizzo e’ Le Marche’, i cui scaffali offrono da crackers svedesi a champagnes d’annata. La scelta culinaria, in paese, e’ sorprendente. La gamma va da un ottimo tailandese, Thaicoso, fino a un Sushi Bar. Il locale piu’ antico e’ Capim Santo, gestione familiare, dove la “lagosta no abacaxi”, (aragosta servita in un ananas) va forte dagli anni settanta. Una tipica “moqueca”, zuppa di pesce al latte di cocco, si assapora al meglio da Silvana & Cia , cucina casalinga bahiana, o dalla sorella Vitoria. Il meeting point piu’ trendy? Maritaca, una brasserie dove la pizza e’ piu’ sottile che da Baffetto a Roma. Imperdibili, appena fuori del Quadrado, i banchetti che preparano la tapioca, piadina di farina di cassava: a gustarla sui panchetti di plastica trovi dal miliardario al pescatore ubriaco. La nightlife c’e’ ma non si vede. Le feste sono nelle ville. O in bar elusivi come il Monkey Bar, porta senza insegna e apertura erratica. Ma gli intenditori sorseggiano una birra Bohemia nei bar preferiti dai locali, come l’ Encontro dos Amigos. Perche’, ci insegna Trancoso, il vero lusso ha l’anima semplice.